Blog di Raimondo Schiavone ed amici.

Doria a Lanusei. “Poteva avvisare avremo preparato uno spuntino”

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Vsita a sorpresa dell'Assessore Doria al capezzale dell'Ospedale di Lanusei. Un segnale di attenzione importante direbbe il commentatore lecchino. Allo stesso tempo la visita turba il sistema che governa la sanità locale, il Manager non commenta, non puo' farlo! Come potrebbe esprimere apprezzamenti o recriminazioni davanti al suo datore di lavoro. I vertici del sistema territoriale che governa la Sanità ogliastrina, con a capo il solito ed instancabile Sindaco di Lanusei, invece recriminano per il mancato preavviso o quantomeno per non essere stati ascoltati. In camera caritatis ovviamente! Cosa dovranno chiedere all'Assessore non è dato sapersi, ma se l'intuito ci aiuta direi proprio nulla, e' solo la consueta pantomima di quattro politicanti locali che non potendo entrare nel merito, anche perché il merito bisogna conoscerlo, chiedono all'Assessore un incontro riservato. Dite quello che volete fare di questo ospedale in pubblico, fate conoscere ai cittadini le vostre intenzioni che peraltro avete gia' manifestato con la condivisione dell'atto di indirizzo del Manager Marras. Cosa volete lo abbiamo capito già tutti, ma quelle cose…si chiedono agli spuntini. Ecco è piu' apprezzabile chi lamenta di non aver avuto il tempo di preparare uno spuntino per l'Assessore. Caro Dott. Doria la prossima volta li avvisi prima. 

In compenso l'Assessore certifica che così come è il pronto soccorso dell'ospedale non va bene. Apprezziamo la sincerità anche perché caro Assessore quelli di prima che chiedono incontri mica le parleranno dei problemi dei malati o di un pronto soccorso fatiscente  e neanche delle liste d'attesa, No!  Stia tranquillo avranno richieste su dirigenze, primariati etc etc.

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L'editoriale

Ci sono momenti nei quali è bene non pensare solo a se stessi ed è giusto cominciare a ragionare sull’interesse comune. Momenti nei quali ti accorgi che, se puoi, devi tentare di risvegliare la coscienza collettiva verso un obiettivo di interesse generale.

Ecco perché ho deciso di parlare di Sanità in Ogliastra. In maniera non convenzionale. Perché, se lo avessi fatto con i canoni ordinari della comunicazione, l’attenzione sarebbe stata pari a zero. Oggi fa effetto l’eclatanza, devi colpire forte, in caso contrario prevale l’ininfluenza. Anni di professione me lo hanno insegnato. Ecco il perché di manifesti con frasi ad effetto, che non potevano passare inosservate e che, di fatto, hanno sollevato un polverone.

Da un lato solo polemiche. Nessuna sorpresa. Ero certo che la ASL non sarebbe riuscita ad andare oltre la classica minaccia di denuncia. Del resto, tale è il livello del management. Da un altro lato mi aspettavo la mistificazione, il tentativo subdolo di ribaltare le mie parole come fossero un j’accuse diretto al personale medico e sanitario, al quale riservo tutta la mia empatia e solidarietà, essendo essi stessi vittime del sistema. Ma mi aspettavo anche una piccola reazione, e questa sta cominciando ad emergere: da qualche giorno la discussione sulla sanità prende piede e cominciano ad affiorare voci, discussioni.

Qualche sindaco sonnolento inizia lentamente a risvegliarsi, magari destato dall’imminente campagna elettorale, ma va ugualmente bene. Anche partiti ormai in via d’estinzione fanno timidamente capolino.

Benissimo, ben venga tutto ciò. Ma non basta. Non ci si può fermare ad un sterile riconoscimento dello stato di fatto, della inefficienza del sistema sanitario territoriale, senza cercare e proporre a possibili soluzioni. Per individuare e cominciare a percorrere una strada nuova, è inevitabile abbandonare la vecchia. E in questo caso è necessario smantellare il vecchio sistema.

Questo ospedale – ribadisco – così come è strutturato, non serve ai cittadini ogliastrini.  Sono reparti inutili, non serve un presidio classico, ci vuole una soluzione moderna evoluta che soddisfi l’esigenza primaria: il soccorso di primo intervento ed il collegamento con le strutture regionali specializzate.

Non so se sia già arrivato il momento della proposta, perché prima di essa deve emergere la consapevolezza che il sistema attuale non funziona. Ecco perché continuerò a porre domande agli attuali “gestori” della sanità ogliastrina, attraverso questo blog ed attraverso altri mezzi convenzionali e non. Nella speranza che i cittadini ogliastrini, in un sussulto d’orgoglio, caccino dal tempio gli abusivi e si riapproprino del proprio destino.

Consapevole che, affinché ciò accada, prima di tutto vada dispersa quella cappa di narcotico torpore che avvolge l’Ogliastra.

Ecco perché è imprescindibile demolire. Solo allora i nostri cittadini avranno la facoltà di ricostruire.

R.S.