Parlare del Porto di Arbatax è difficile, non perche' non ci siano decine di argomenti e conseguentemente di problemi da affrontare ma perché la sovrapposizione di interessi presenti in quell'area è enorme. Interessi latenti, consolidati nel tempo che ne impediscono lo sviluppo e soprattutto non consentono di dare una svolta all'infrastruttura più importante del territorio ogliastrino. Ho sempre pensato che dovesse arrivare un soggetto esterno per risolvere questi problemi atavici ma forse mi sono sbagliato.
Ci sono cose che non si spiegano neanche con la ragione del realismo e dell'interesse piu' becero. Prendiamo ad esempio l'area sterile. Un'area enorme che occupa la superficie totale del Porto commerciale per una nave passeggeri alla settimana che nei periodi di punta carica 40 automobili. Ma la cosa piu' assurda e' che quest'area e' posizionata in una parte del porto dove non avviene l'imbarco. Una recinzione in cemento e ferro occupa l'intera area portuale creando ostacolo al godimento di una bellissima area portuale che stante lo scarso traffico ed essendo posizionata proprio dietro le famosissime rocce rosse potrebbe essere luogo di godimento come del resto e' sempre accaduto. Fino a quando qualcuno non ha deciso di creare un'area sterile che potrebbe servire al porto di Genova non ad Arbatax. Un recinto vuoto, non accessibile che toglie il fascino ad un porto che potrebbe essere una attrattiva, un'isola vuota interposta fra un distributore ed un bar. A chi serve quell'area sterile? Di chi e' la recinzione? Che uso se ne fa?
Prossima puntate…: La ferrovia senza treno; Il parcheggio conteso; Le polveri dell'Itermare.